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martedì 12 ottobre 2021
In Lavorazione il 3° Vol. del Libro "Le Radici Storiche del Cristianesimo" di Ottavio A. Bisignano
martedì 21 luglio 2020
In Uscita il 2° Vol. della Trilogia: "Le Radici Storiche del Cristianesimo" di Ottavio A. Bisignano
Dedica
Perché l'oblio del tempo, che “involve tutte le cose nella sua notte”, non abbia vanto, offuscando il ricordo dei meriti o l'aura leggendaria delle persone estinte, a noi care; e con la consapevolezza di chi crede nell'immortalità dell'anima, e, quindi nella continuazione della vita dopo la morte, dedico, con animo grato, il presente volume alla memoria del Dott. Antonio Barbieri. Egli fu un sagace estimatore ed esegeta delle mie opere, nonché sincero amico, da cui ho ricevuto equilibrate ed illuminanti sollecitazioni ed esternazioni di apprezzamento, ed essenziali osservazioni di metodo e di catàstasi, per lo studio, la valutazione e l'interpretazione degli eventi storici delle civiltà antiche e di quella moderna e contemporanea. Anch'Egli Autore di numerose opere letterarie (saggi, romanzi, raccolte varie di poesie e fiabe). Intellettuale onesto, acuto osservatore della realtà sociale e politica, e delle molteplici problematiche dei nostri tempi; libero opinionista, analista, forbito politologo, non dipendente o legato ad alcuna consorteria politica, settaria, ideologica, nichilista, come tanti altri pseudo-intellettuali dei nostri giorni! Tutta la sua attività come studioso, scrittore e critico può essere considerata a mio avviso o riassumersi come un'ampia rassegna cronologica delle conoscenze sociali, filosofiche e antropologiche, pertinenti alle questioni, talora oscure e controverse della storia umana. Ci piace, ancora ricordarlo, con le parole di Andrea Taddei, scritte e da noi estrapolate e riportate di seguito da un'incisiva, seppur icàstica, pregevole e brillante Prefazione ad un suo libro di poesie - uno dei tanti - dal titolo, invero vago, ma alquanto capzioso: “Ballobeghebolle...del Bazar”, Ibiskos Editrice, 1988. “Antonio Barbieri si presenta a noi fuori del tempo, usando la parola nel divenire della sua stessa essenza. Forgiando parole che sembrano già vecchie, nell'istante in cui vengono pronunciate, sorpassate nell'atto stesso in cui vengono espresse, in un fluire non interrotto di pensieri, che come squarci di luce, alternano i chiaroscuri della nostra immaginazione. A noi non può restare che chiudere gli occhi e tornare bambini.” Sicché occorre diventare bambini, non per fuggire o evadere dal mondo, ma per vivere ed amare come Dio ci ha amato, con la purezza del cuore, non cedendo alle turpi passioni e alla menzogna; ovvero diventando operosi divulgatori, appassionati ricercatori e/o testimoni per il conseguimento - secondo la massima evangelica - del bello, del bene e della Verità. Esplicitando il senso del pensiero dello stesso Barbieri, unirsi al “Sacro” - la parte insondabile del nostro essere - che ci collega, credenti e non al mondo, al cosmo, al mistero del creato, come Egli ha descritto o rappresentato, fantasticamente, nelle sue opere (poesie e favole). Perciò, mossi e sostenuti dalla volontà, non tanto per conseguire l'affermazione o il successo personale, da lui così definito: “la nostra pretestuosa arroganza, la nostra supponenza o la becera idolatria delle nostre squadrature mondane, che illuminandoci di sicura e in oscurabile ribalta ci soffocano”, quanto, piuttosto, per divulgare le nostre conoscenze e i risultati delle esperienze, come studiosi delle varie discipline o campi della cultura, della Storia e della Scienza. Coerentemente con quanto sopra asseverato e nella costanza delle idee e dei propositi le nostre energie, attività artistiche, culturali e relazionali furono nel lontano passato rivolte, preminentemente, all'emancipazione sociale, intellettuale e spirituale degli esclusi e dei poveri della società, del mondo tecnologicamente avanzato ed economicamente globalizzato, ma che mostra segni preoccupanti del declino, a causa delle divisioni, dei privilegi e delle ingiustizie. A conferma di quanto detto e a testimonianza della reciproca stima e della profonda amicizia, che ci legò in un elettivo sodalizio culturale, per un lungo e fruttuoso periodo, accomunati dagli stessi nobili sentimenti ed elevati ideali sono le numerose attività socio-culturali svolte ed ampiamente documentate, che ottennero consensi favorevoli con grande risonanza mediatica e della stampa locale e nazionale, e rinomanza in vasti strati sociali e nei circoli o ambienti accademici. Or dunque, la Storia - magistra vitae - è la Scienza che studia il sorgere, lo sviluppo, lo svolgimento e l'ineluttabile declino delle civiltà umane, in tutte le diverse forme in cui si sono manifestate (strutture ed istituzioni statali, sociali, culturali, religiose e morali). In quanto ricostruzione del passato nelle sue linee di sviluppo, lo studioso deve particolarmente registrare quei fatti ed eventi, che hanno esercitato un'influenza notevole, anche sugli eventi successivi. La vera rivoluzione o filosofia della storia nasce col pensiero cristiano e dalla civiltà, che da esso scaturisce con la forza travolgente, irresistibile del suo spirito di rinnovamento, sfociante nelle grandi trasformazioni radicali e nelle opere mirabili, che si sono registrate nel corso dei secoli, secondo il principio vichiano: “Verum et factum convertuntur”. Identificazione, quindi, del processo della conoscenza piena, assoluta per “causas” dei grandi eventi storici, col processo dei grandi eventi della vita e della storia ordinaria degli uomini; ovvero integrazione od identità del pensiero e della libertà coi fatti storici nel loro sviluppo non dialettico o predeterminabile. La libertà intesa, ovviamente, come forza creativa di scelta e di espressione, non perciò limitata ed oscurata dal relativismo moderno e dalle sue ideologie fuorvianti e pseudo-religiose, così diffuse nei nostri tempi, perniciose, letali e nichilistiche.
L'Autore
Introduzione
La compagine storico-sociale, fin dalle sue origini, con la sua ricchezza e molteplicità di razze, culture, culti e velleità, in modo più o meno consapevole e volontario, fu protagonista, nel corso dei millenni, di un unico, immenso progetto e anelito, che è coinciso con la storia della salvezza dell'uomo sulla terra. Un progetto antico, ma anche attuale, dove la creatura umana, in modo responsabile ha riconosciuto la Legge di Dio, che si animò nel “roveto ardente” e prese forma fra gli Ebrei, rivelandosi nell'imperfezione umana al Profeta Mosè, il Legislatore per eccellenza, che la superò e la rivestì di dignità e deità, attraverso la sua Alleanza e suggellando un patto con gli uomini.
Il piano orizzontale su cui si andò a stendere e a comporre la trama di questo tessuto, non esclude nulla, in quanto le vicende umane sono fatte di guerre, soprusi e iniquità, dove la luce della ragione si oscura, in contrasto con la realizzazione del progetto di Dio Padre, lasciando all'ordìto della storia, nella sua dimensione verticale, la strada per imporsi e realizzarsi nella sua totalità. In questo quadro, le figure umane, che Dio scelse emersero dallo scorrere del tempo, ma non si adeguarono alle mode del mondo, non si assimilarono al linguaggio comune, anzi ne assunsero uno nuovo, diverso, inclusivo e per questo universale, sconosciuto agli uomini, per portare la conoscenza della Legge a compimento, e permettere al figlio dell'Uomo di nascere e al Verbo di incarnarsi, come “Gesù Cristo, il Figlio di Dio”. Difatti, come ha argomentato in modo dotto l'Autore, professore Ottavio Amilcare Bisignano, nel suo secondo tomo della trilogia, la nascita di Gesù Cristo e lo sviluppo del Cristianesimo andarono ad incidere, profondamente nel solco della storia degli uomini, in modo indelebile, condizionando gli eventi futuri della regione medio orientale della Palestina, luogo di conquista dell'Impero romano e la vita dei popoli di tutto il bacino del Mediterraneo, ridisegnando i confini ideologici, antropologici e sociali delle tradizioni storiche millenarie. È proprio in questo scenario geopolitico, che prese vita la Nuova Religione, il Cristianesimo delle origini, al tempo di Erode, in Giudea, nel territorio della Galilea, dove la legge mosaica della Tōrāh, era profondamente radicata nella tradizione giudaica e rabbinica, oggetto di studio approfondito dell'Autore del presente volume.
La nascita profetica di Gesù di Nazareth, detto il Cristo, il Re dei re, nel mondo sovvertì l'ordine di ogni principio umano, ruppe ogni equilibrio sociale, si indignò di fronte alle ingiustizie del potere umano, rivelando tutta l'empietà della menzogna e delle sue ipocrisie. Il suo messaggio fu dirompente e rivoluzionario, poiché nonostante le persecuzioni e le proibizioni violente e crudeli dei primi secoli, si radicò nei cuori degli oppressi e degli ultimi, riuscendo ad affermarsi nelle regioni pagane dell'Impero, proprio, laddove, il Regno di Roma fu più coercitivo, sfarzoso ed opulento. Il messaggio consolatore della Nuova Religione, insegnò che la morte non coincide più con l'interruzione della vita, non è la fine di tutto, ma esso rappresenta l'inizio della rinascita del corpo e dello spirito in una dimensione divina, un luogo di pace e giustizia, dove gli uomini sono tutti uguali e trasfigurati nella luce della Verità. Pertanto, la morte in croce e la Resurrezione del Cristo, non spensero il fervore dialettico verso il suo Paraclito, e il Cristianesimo si affermò e si consolidò nei millenni, soprattutto in concomitanza con la successione dinastica degli imperatori romani, all'indomani della morte di Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, in relazione alle lotte intestine per la gestione ed il controllo dei principali centri di potere, nelle province dell'Impero.
A Roma le dottrine del Mitraismo e dello Zoroastrismo, che dominarono la scena nel panorama cultuale, religioso, pagano e i loro riti misteriosofici e soteriologici, provenienti dal mondo orientale, dopo la morte di Gesù Cristo, gradualmente vennero oscurate dalla diffusione delle prime comunità di cristiani, ad opera del proselitismo dei suoi Discepoli, portatrici di una religione monoteistica, quale elemento essenziale per la diffusione della fede nel Vangelo, senza tralasciare l'interpretazione ed il valore esegetico dei miracoli, l'importanza dello spirito missionario dei credenti, le persecuzioni e la sconvolgente testimonianza dei martiri, con la nascita di una nuova cultura identitaria e universale ispirata alla Rivelazione, insieme con lo sviluppo dell'Apologetica - un sistema di pensiero teologico, che mirava ad esaltare, a difendere e a dimostrare il suo indefettibile carattere divino -.
Il messaggio cristiano, fu sconvolgente, reazionario e salvifico, completamente estraniato dalla mentalità e dai rituali dell'epoca, rivolto a tutti gli uomini da un Dio, che si è fatto uomo, per la redenzione di tutti, che è destinato ad essere condannato e perseguitato per la salvezza di molti. Una religione dove si predicava una condotta umana basata sull'amore fraterno e sul servizio caritatevole verso il prossimo, dove tutti gli uomini erano uguali dinnanzi a Dio. A Roma, il clima di persecuzione che si abbatté sulle prime comunità dei cristiani, li costrinse alla clandestinità e al nascondimento nelle catacombe, ma paradossalmente, le avversità andarono a rafforzare l'identità cristiana e la diffusione del messaggio evangelico si diffuse, nella segretezza in tutto il territorio dell'Impero romano, soprattutto ad opera di due Apostoli di Gesù: Pietro e Paolo. L'apostolato di San Pietro e San Paolo fu determinante per la diffusione della nuova religione, che sin dal II secolo d.C. appariva ai romani, diversa dal giudaismo e pericolosa, perché considerata una minaccia concreta all'unità, alla centralità e all’universalità del potere imperiale nelle province del regno. Questa minoranza religiosa, rifiutava i culti ufficiali diffusi a Roma, dottrine pagane e idolatre, che venivano considerate fattore di coesione sociale e politica, a cui i primi Cristiani, però, opponevano un messaggio universale di libertà, equità e giustizia sociale, che contrastavano con i prodromi dittatoriali e totalitari dell'ideologia imperiale.
Tuttavia, la novità della perfezione del messaggio cristiano, condensata nel suo valore intrinseco di eternità e nella sua essenza di Verità rivelata, ne assicuravano il processo di divulgazione e diffusione in tutte le regioni dell'Impero. I due Apostoli ebbero entrambi il loro specifico mandato: Pietro designato da Cristo, come primo ministro della Chiesa a Roma, Paolo, scelto da Dio Padre, col suo carisma, per essere il principale evangelizzatore nell'area medio-orientale dell'Impero, dove erano presenti numerosi pagani.
San Paolo, con la sua evangelizzazione itinerante, fu riconosciuto come l'”Apostolo dei Gentili”, seguito ed apprezzato dai pagani greci e romani, per la sua capacità di comunicare con il popolo, predicando un messaggio salvifico, cristocentrico, inclusivo, privo di osservanze rituali e forme cultuali, propriamente riferite al mondo giudaico, come la circoncisione e alcune prescrizioni alimentari, che erano distanti dalla cultura greco-romana del tempo. Tutto ciò, contribuì a definire un distacco netto con il mondo ebraico e a definire i caratteri propri della nuova fede, che principalmente aveva come centro di gravità la figura di Gesù Cristo, Figlio di Dio, divenuto uomo sulla terra, per salvare tutti gli uomini, senza distinzioni di razza, cultura ed estrazione sociale.
San Paolo, per questo motivo, privilegiando il carattere universalistico e missionario del messaggio salvifico, venne considerato l'iniziatore della dottrina teologica cristiana. La nuova religione fu un messaggio di emancipazione e riscatto, che proprio nel cuore degli ultimi e dei poveri della terra attecchì con più vigore, perché rappresentò una fuga dalla realtà crudele della violenza, un rifugio dalle sofferenze, dalle ingiustizie e dalle prevaricazioni, ed è per questo che si diffuse soprattutto tra le classi degli schiavi e dei reietti della società romana, ma non solo, più tardi, anche le classi del ceto medio-alto, tra cui i ricchi aristocratici, insoddisfatti dei culti pagani, iniziarono a guardare con favore a quella religione molto sentita e praticata dal popolo. A Roma, la figura dell'Imperatore, che era ossequiato e venerato fino a quel momento come un dio in terra, entrò in contrasto con il carattere sociale del Cristianesimo, una dottrina che propugnava il monoteismo religioso, l'eguaglianza fra popoli e la priorità dei valori dello spirito rispetto a quelli materiali e politici, dove, perciò ogni uomo era uguale a tutti gli altri uomini, e per questo nessuno si poteva venerare per la sua presunta “deificazione”.
Questo contribuì, purtroppo, a generare ira, sospetto e diffidenza nel popolo romano, che degenerò nella violenza delle persecuzioni, ad opera degli Imperatori, tra cui Nerone e Diocleziano, noti per le loro atrocità e crudeltà, che si scatenarono nei confronti delle prime comunità di cristiani e che ancora vivevano nella clandestinità. Fu proprio in questo periodo, sotto il regno di Nerone, che Pietro e Paolo - le colonne alte della Chiesa universale di Gesù Cristo - furono imprigionati e martirizzati a Roma.
Dopo la morte dei primi martiri cristiani, intorno al II secolo, nonostante le terribili persecuzioni, l'opera degli Evangelizzatori e degli Apologisti continuò in tutto l'Impero e attraverso le loro opere si diffusero insieme ai testi biblici ebraici, anche, i quattro vangeli, sulla vita di Gesù Cristo e sui suoi insegnamenti e le Opere, come l'Apocalisse di san Giovanni e gli Atti degli Apostoli. L'opera degli Apostoli di Gesù, come San Pietro e San Paolo, nelle prime comunità di cristiani coincise con il fiorire di una Chiesa primitiva, inizialmente identificata nella costituzione delle prime “chiese domestiche”, nelle abitazioni private dei fedeli, dove avveniva l'incontro comunitario di preghiera, con a capo un Vescovo e al di sotto numerosi presbiteri e diaconi, in stretto contatto fra loro. La Chiesa delle origini assunse, quindi, una sua struttura gerarchica, una sua precisa fisionomia che trovò, poi, la sua espressione formale nella costituzione delle prime Congregazioni di preghiera e degli Ordini religiosi, da cui trarre poi la fondazione del proprio Clero, e nell'edificazione di maestose Cattedrali e Templi, sorti nei secoli, dove adorare Dio, riconoscerLo e per rivolgersi a Lui, ancora una volta, con le parole di Pietro, che rispose al Maestro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Matteo 16, 13-20).
Dunque, questo mio breve excursus storico-sociale sottolinea, chiaramente, il tenore narrativo, rigoroso e scientifico e il grande valore letterario e filologico di questo volume, dove l'Autore, il professore Ottavio Amilcare Bisignano, compie un'indagine diligente e scrupolosa, sulle origini del Cristianesimo, ricostruendone i fatti storici, alla luce dei documenti esegetici e storiografici, e rivelando in modo esauriente e analitico i temi sociali e antropologici, che determinarono lo sviluppo del carattere universalistico della Nuova Religione, all'indomani della morte di Gesù di Nazareth, in tutta l'Asia e il bacino del Mediterraneo.
Pertanto, la costruzione dell'Opera storica del Nostro, ci appare come un magistrale compendio divulgativo e didascalico, frutto di laboriose ricerche e studi complessi, in cui traspare in modo perfetto la capacità dell'Autore di raccontare gli accadimenti umani, alla luce della sintesi della Verità storica, ricapitolando elementi e argomenti essenziali, in una matrice culturale ed intellettuale, pregna di intuizioni e sapienti divagazioni filosofiche e teologiche. Ciò rende la lettura di questo testo, estremamente agile, fluida e piacevole, anche per la vivacità e la profondità delle figure evocate dallo Scrittore, che descrive e approfondisce in modo del tutto originale e personale l'oggetto della sua analisi.
La sua grande ricchezza espressiva, con l'intensità narrativa delle immagini rappresentate e la molteplicità degli spunti simbolici, ideologici ed intellettuali utilizzati, quindi rivelano il forte valore esegetico dei testi, che compongono questa unica e irripetibile Storia della Cristianesimo, in un'epoca, come quella di oggi, in cui tutto ciò sembra essere ormai dimenticato e rifiutato, in nome di una dittatura positivista e nichilista, ormai non più velata, che ha prodotto un relativismo di pensiero mistificatore, dove alla dottrina della vera Fede, ha contrapposto bizzarre ideologie sincretiche ed ecumeniche, lontane dal percorso universale del progetto salvifico, prefigurato da Gesù Cristo, Figlio di Dio, tanto in linea con le mode fugaci del mondo, ma che hanno smarrito la retta via, accostandosi pericolosamente all'apostasia e alla negazione della Verità Rivelata.
Questa azione distruttiva e occulta, tuttavia, non potrà mai cancellare ciò che è stato, né negare la Verità della Chiesa sulla terra e tacitare il pensiero libero, ispirato e profetico, di quanti, come il nostro Autore sagace hanno deciso di essere i “Figli della Luce”, come insegna il Vangelo nella sua proverbiale espressione: “Tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'Inferno non prevarranno contro di essa” (Matteo 16, 18).
M° Emanuela Turrini
Musicista - Compositrice - Poetessa
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lunedì 4 novembre 2019
Trilogia: "Le Radici Storiche del Cristianesimo" - Vol.1
"Una Trilogia letteraria a carattere storico, filosofico e teologico"
Una precisa narrazione di fatti e accadimenti, che hanno la forma di una rigorosa indagine antropologica e filosofica, che partendo dalle origini degli antichi popoli del Mediterraneo arriva al fulcro delle tradizioni, della civiltà occidentale ed europea. Un viaggio sorprendente, attraverso, la “religiosità magica e primordiale” dell'antico Oriente, con i suoi numerosi “culti misterici” a contenuto iniziatico, esoterico e soteriologico diffusi nel mondo greco-romano. Lo Scrittore, partendo dall'analisi del culto, della dottrina religiosa del “Mitraismo” mutuata dalla civiltà ellenica, ricostruisce gli eventi, che prepararono all'avvento della “Nuova Religione” di tipo monoteistico e universale, spiegando le comparazioni e le differenze tra l'”Ebraismo, l'Islamismo e la cultura giudaica”, che è alla base dell'avvento del Cristianesimo.
Nell'Opera si narra il rapporto delle prime comunità di cristiani, con la storia dell'Impero Romano, dalle sue origini alla caduta, con le invasioni barbariche, le guerre di conquista e l'epopea dei popoli del Nord Europa. La Storia dei Longobardi, dei Franchi con l'avvento di Carlo Magno, la costituzione del Sacro Romano Impero e la sua influenza sull'Impero Bizantino. Una dotta ricostruzione scientifica e razionale, che promuove la conoscenza della disciplina teologica e storica dei popoli del Mediterraneo ed evidenzia i comuni fondamenti spirituali di matrice giudaico-cristiana, che sono alla base di tutta la civiltà europea.
Una pregevole Opera editoriale, di grande valore culturale, la cui esposizione, chiara, rigorosa e completa soddisfa la curiosità del lettore più esigente e risponde in modo autorevole, alle richieste specialistiche dei ricercatori e studiosi più preparati.
domenica 26 novembre 2017
A Bologna lo scrittore e saggista Ottavio A. Bisignano presenta “Gioacchino da Fiore e la Fine dei Tempi”
martedì 4 novembre 2014
Nasce il Notiziario della CVI: "Credendo Vides News"
- Organo interno di Informazione e di Cultura Accademico-Libraria dell'Associazione Culturale Internazionale , senza fini di lucro, CVI "Credendo Vides International, in gemellaggio con il Circolo Culturale Re Alarico di Cosenza.
- All'interno gli articoli a cura dei collaboratori del Comitato Tecnico-scientifico della Casa Editrice CLIODEA.
- In estratto il Bando Ufficiale della 2a Ed. del Concorso Artistico-Letterario Internazionale, Premio "La Rinascenza della Calabria" Anno 2014/15.
- Nella Bacheca virtuale, anche, le produzioni editoriali dell'Agenzia Editoriale CLIODEA di Atanasio Bisignano Editore, ordinabili solo su prenotazione.
- Stralcio dello Statuto CVI, per Info, Contatti e Adesioni.
martedì 3 giugno 2014
lunedì 19 maggio 2014
"Poliantèa": il Nuovo Libro dello Scrittore Calabrese Ottavio A. Bisignano - Edito dalla Casa Editrice CLIODEA
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Il Frontespizio della Copertina
BIO
Ottavio Amilcare Bisignano è nato e vive a Cosenza. Studioso, Accademico, Filosofo, Esegeta Biblico, Storico, Scrittore prolifico, Poeta sensibile; già Autore di Raccolte di Liriche, quali: “Sprazzi di Luce”, “Giovinezza Incantata”, Liriche e Pensieri; la Silloge “Un Semita e il Mondo”, liriche e opere giovanili, “Meditazione sul Vangelo”, “Mussolini”, tragedia in tre atti; la Dissertazione sull'Origine della Materia e del Cosmo”, un'opera filosofico-scientifica, in cui il Nostro dibatte di argomenti cosmogònici e cosmològici, teogònici e teològici; per il Teatro ha scritto tre tragedie di tema biblico, “Sansone e Dalila” - dramma in tre atti, “Giuditta e Oloferne” - dramma in tre atti e “Mosè” - dramma in due atti; due volumi sulla mitologia classica: “Miti e Leggende del popolo greco” e “Culto degli dèi e degli eroi nel mondo greco e romano”; un saggio filosofico-escatològico “Gioacchino da Fiore e la fine dei tempi”; uno studio storico-etnogràfico sulla nascita dello Stato albanese e lo sviluppo delle colonie albanesi in Italia “Il Volo delle Aquile” - Storia dell'Albania e degli Albanesi in Italia. Per la casa Editrice Cliodea di Atanasio Bisignano editore ha pubblicato nell'anno 2006 per la collana “Poeti del Nuovo Millennio”, diretta e curata dal prof. Giovanni Cimino, la raccolta di poesie “Se tace la Musa svanisce l'Incanto” e nell'anno 2013, la Silloge “La Via Mistica della Ricerca dell'Amore” a cura della prof.ssa Mariarosaria Salerno; e per la collana “Studi e Ricerche”, sezione Storia delle Religioni, un poderoso saggio, a contenuto filosofico, esoterico e teologico, sulla nascita e lo sviluppo delle antiche e millenarie tradizioni religiose, dalla protostoria sino all'avvento del Cristianesimo, dal titolo: “Religioni e Dottrine Misteriosofiche della Grecia e dell'antico Oriente”.
L'Autore, inoltre, è Socio Corrispondente, Ordinario, Onorario di varie e rinomate Istituzioni e Associazioni culturali e artistiche, nonché Membro effettivo di prestigiose Accademie letterarie e scientifiche, nazionali e internazionali. Molte sono le Attestazioni, le Onorificenze e i Premi a lui attribuiti, in riconoscimento dei suoi alti servigi resi alla cultura e alla società.
Le sue Opere letterarie e scientifiche, per l'alto profilo intellettuale e didattico, sono oggetto di studio e menzione presso tutte le Università in Italia e all'estero. Moltissime sono le Biblioteche degli Atenei internazionali, che citano, raccolgono e catalogano i testi a carattere storico, filosofico e religioso, e che per questo sono resi fruibili agli studenti e al corpo accademico. Tra queste prestigiose istituzioni culturali d'oltreoceano, ricordiamo, anche, la Biblioteca dell'Università di Cincinnati (UC – University of Cincinnati USA) nello Stato americano dell'Ohio, fondata nel 1819, uno dei centri di formazione di eccellenza culturale e di ricerca internazionale.
Prefazione
“I cieli narrano la gloria di Dio, l'opera delle sue mani annuncia il firmamento.” (Sal. 19). Il mondo vegetale partecipa all'evoluzione della vita sulla terra, nutre l'uomo con le sue erbe e i suoi frutti, lo guarisce con le innumerevoli sostanze curative, lo allieta con la bellezza e l'allegria dei suoi colori. Il rapporto dell'uomo con le piante si eleva ed assume una connotazione trascendente.
Fin dai primi capitoli della Bibbia le piante, con la loro presenza, arricchiscono i significati della Parola di Dio, ponendosi come partecipazione della natura e come parabola per il cammino spirituale di ogni uomo. È proprio di un'anima particolarmente delicata e mistica l'assumere delle immagini di fiori, per paragonare sé stessa, in quell'agone anelante alla più perfetta unione con l'Assoluto Creatore. È questo ciò di cui è colmo questo libro. Risalta lampante un accostamento con lo spiritualismo di Oscar Vladislas Milosz, nato in Lituania nel 1877 e morto a Parigi nel 1939. Autore di Poesia e Prosa, nella sua celebre opera “Miguel Manara”, fa risaltare lo stretto rapporto esistente tra creato e Creatore. Una pagina emblematica dell'opera di Milosz, tratta da Miguel Manara, può inoltrarci nell'esperienza mistica che fa da leitmotiv al seguente libro; un'esperienza che in nuce esprime il legame esistente tra le creature e il Creatore, e come le creature rimandino al Creatore. Ecco la Theologia Gloriae: “Il creato narra la Tua Gloria, Signore!”.
Girolama: Io amo molto i fiori, molto!
Don Miguel: Voi amate i fiori, Girolama? E non ne vedo mai tra i vostri capelli, né sulla vostra persona.
Girolama: È perché amo i fiori che non mi piacciono le fanciulle che ne fanno ornamento, come di seta, di pizzo o di piume variopinte. Non metto mai dei fiori tra i miei capelli. I fiori sono dei begli esseri viventi che bisogna lasciar vivere e respirare l'aria del sole e della luna. Non colgo mai i fiori. Si può benissimo amare, in questo mondo in cui siamo, senza aver voglia di uccidere il proprio caro amore, o di imprigionarlo tra i vetri.1
Ecco come sulla base del Manara potremmo leggere l'intera opera “Poliantèa” con la chiave di lettura del desiderio della creatura di vedere nel creato la grandezza del comune Creatore. Quasi tutti i mistici, di tutti i tempi e di tutti i luoghi, d'oriente e di occidente hanno trovato nel simbolo del fiore l'ispirazione per esprimere meravigliosi pensieri spirituali. Nella tradizione orientale, San Basilio è paragonato ad un'ape che con il suo pungiglione dell'amore prende il meglio da ogni fiore, e mediante i suoi scritti, accumula e trasferisce nelle anime dei fedeli la dolcezza della pietà. Il Simbolo del fiore nella Sacra Scrittura caratterizza principalmente la condizione terrena dell'homo viator, dell'uomo in cammino che non ha ancora raggiunto la Patria celeste. I mistici utilizzano questo simbolo al modo della Sacra Scrittura, per indicare nello stesso tempo la bellezza e la fragilità dell'essere umano in questa vita e quindi si ricongiungono così ad uno dei significati della parola “carne” nella Bibbia. Il simbolo del “fiore dei campi” caratterizza l'estrema fragilità e la mortalità di “ogni carne” messa a confronto con la stabilità eterna della “Parola di Dio”.
La grande novità del Mistero di Gesù è precisamente che la Parola si è fatta carne, è diventata fragile e mortale come il fiore del campo. Pensando al fiore, è impossibile non portare la mente a Colui che è nostra Primavera: Cristo. Egli, che con la sua morte ha distrutto la morte, ha seguito la dinamica del chicco di grano. Dio, è diventato piccolo come il chicco di grano, si è esinanito, ha abbassato sé stesso, ha abbassato i cieli sulla terra (Kenosis). Come il grano, è morto per portare nuovo frutto; dalla morte di uno solo, è nata la Salvezza di tutti i mortali. Durante la Settimana Santa, negli enkòmia (o Lamentazioni funebri) del Venerdì Santo, nel Rito Bizantino si legge questa strofa, in cui sarebbe la Madre di Dio a lamentare la morte del Figlio:
Ò glikì mu èar, glikitatòn mu Tèknon, pu èdhi Su to kàllos? O mia dolce primavera, dolcissimo Figlio mio, dove è tramontata la tua bellezza?
La mistica utilizza questo simbolo biblico del fiore del campo estendendolo a tutta l'umanità, ma soprattutto lo applica a Gesù “nei giorni della sua carne”, cioè in tutti i misteri della sua vita terrena contemplati come misteri dell'abbassamento, di piccolezza e di povertà, essendo proprio dell'amore l'abbassarsi. Dunque, il grande mistero che si ha intenzione di esprimere con il simbolo del fiore è il mistero dell'amore che si abbassa, mistero della piccolezza e dell'umiltà del Figlio di Dio nella sua Incarnazione, nella sua Passione, nell'Eucaristia.
Papàs Angelo Prestigiacomo
Vicario Parrocchiale – Chiesa Greca
del S.S. Salvatore di Cosenza
Studio Introduttivo
Questa raccolta di brani scelti, di scritti religiosi-spirituali e di commenti devozionali, intitolata Poliantèa (dal greco “Polyanthea”, molti fiori: raccolta di materiali vari, collezioni enciclopediche di cultura classica greco-romana e di Storia Sacra che ha avuto particolare fortuna tra i secc. XVI e XVIII in lingua latina) del professore Ottavio A. Bisignano, nel rigore della tradizione classica e letteraria, si sviluppa su tre parti principali: la prima, dedicata a Santa Caterina de' Vigri, suora clarissa, vissuta nel '400; la seconda, sull'Apocalisse di San Giovanni apostolo; la terza, è una raccolta di liriche a sfondo spirituale-devozionale.
Interessante e completamente innovativo il percorso “mistico-iniziatico” dedicato a Santa Caterina de' Vigri, che si sviluppa su tre giorni di cammino, durante i quali si attraversano dodici giardini, tutti con valenza simbolica. Nel primo giorno si visitano il giardino dell'Issopo, simbolo di umiltà; il giardino delle Rose di Contemplazione; i Fiori Marini di Purgazione; quindi il Giglio di Rinnovamento. Nel secondo giorno di cammino, si incontra il Giardino delle Viole di Asconsione; quindi i Garofani della conoscenza del sé; i Girasoli d'Illuminazione; le Rose vermiglie di Infiammazione. Nel terzo giorno, il percorso iniziatico si svolge attraverso il giardino dell'Oliva di Unzione in Misericordia; le Arance di Unitivo Amore; i Melograni di Supernale Ansietà; nel dodicesimo giardino si affronta il percorso iniziatico del Fiore e del Frutto, ossia la Sposa, e della virtù, cioè lo Sposo. Questa prima parte, affrontabile da tutti sul piano della poetica e della lirica, non lo è altrettanto sul piano dei percorsi iniziatici, trattandosi di “cammini simbolici”. Nella seconda parte del libro, viene trattata l'Apocalisse di San Giovanni apostolo, che si apre con l'Inno alla Santissima Trinità, seguito dal commento critico all'Apocalisse con i dovuti raffronti, per esempio con Isaia.
Le visioni delle simbolizzazioni profetiche vengono sviscerate con grande potere critico dal prof. Bisignano e le riflessioni sono forti ed importanti, suffragate non solo dalla critica personale, ma anche dal confronto con articoli e scritti di altri illustri studiosi (vedi S. Conti, Saggio sull'Apocalisse, Giornale dei Misteri n. 238, Agosto 1991); e con altre opere, tipo Storia di Sant'Eusebio, il Vecchio Testamento, e con le altre religioni. I riferimenti esoterici sono molto approfonditi, in particolare le simbologie geometriche, le misure, i numeri e le pietre preziose. La trattazione di questa robusta seconda parte termina con una nota integrativa ed illustrativa molto espressiva sul piano ideologico, che racchiude una visione personale del libro di San Giovanni, “come di rottura dal Giudaismo ufficiale, che ha trasferito nel Cristianesimo le tematiche essenziali dell'Antico Testamento”, evidenziando le peculiarità apocalittiche ed escatologiche “di cui si serve Dio, per parlare al cuore degli uomini di ogni tempo, per orientare e guidarli verso una trasformazione e/o rigenerazione spirituale”. Quindi un visione prospettica che Ottavio A. Bisignano, da scrittore e profondo esegeta biblico, raffronta con le visioni oniriche, in particolare in rapporto a Jung e alla psicanalisi. Tutta l'opera è contraddistinta da un linguaggio schietto, immediato, chiaro, che sa essere espressione di una interiorità forte e di una cultura profonda e variegata, ma nel contempo riesce a porgere a tutti, anche, i concetti filosofici-spirituali più difficili e profondi, con una narrazione incalzante ed avvincente.
Chiude il volume una raccolta lirica a sfondo spirituale su temi attinenti l'opera: la Ribellione di Lucifero, le nuove Alleanze, il culto di Maria, il Trionfo dell'Agnello Divino e Vittoria finale dei Figli della Luce.
Le illustrazioni pittoriche presenti sono opera del maestro Roberto Russo, Caposcuola e fondatore della corrente artistica del “Fantasy Metropolitano”, che attualizzano un volume già di per sé importante per contenuti e critica, con un linguaggio artistico originale ed innovativo. Precisando, inoltre, che la composizione delle tele del maestro Russo, che arricchiscono il libro, con scene suggestive e drammatiche del filone profetico-escatologico, risalgono agli anni '80 e '90, cioè all'esordio della sua feconda attività artistica, quando il Prof. Bisignano meditava e scriveva sugli argomenti citati, così come ci è dato di conoscere cronologicamente, attraverso la data apposta nei manoscritti, risalenti al medesimo periodo, quasi come se la trama misteriosa di un unico progetto spirituale-creativo, collegasse, già da allora, le produzioni artistico-letterarie dei due Autori, che ancora non si conoscevano. Infatti, le opere del maestro Roberto Russo, dal titolo Apocalisse, Il Vento, Guerrieri, Battaglia Romana, Mistero Romano sono tra le più attualizzanti per la rappresentazione di tematiche religiose antiche, nel senso di tradizionalmente classiche, ma sempre molto attuali, e la scelta coraggiosa dell'editore di assemblare due stili e periodi così diversi, ma importanti e caratterizzanti, ha reso vincente l'opera sotto il profilo dell'originalità.
Prof.ssa Mariarosaria Salerno
Docente, Scrittrice e Saggista
BIO
Il Maestro Roberto Russo, nasce a Trebisacce, nel mese di Luglio del 1966, una ridente e assolata cittadina, posta sul litorale Jonico Calabrese. Durante i primi anni della sua formazione artistica e culturale, egli frequenta il Liceo Artistico “della città dei Bruzi” e negli anni a seguire, a partire dal lontano 1988, partecipa a numerose mostre collettive e personali, e a vari premi di pittura estemporanea, che lo vedono protagonista di un'intensa attività e scena artistico-pittorica, dapprima, nella città di Crotone, successivamente, toccando, anche, alcuni paesi dell'Alto Jonio Cosentino, tra questi ricordiamo una sua collettiva, tenutasi proprio nella meravigliosa cornice del castello svevo di Rocca Imperiale.
La sua prima personale, dal titolo “Alla Ricerca del Sole” che risale al 1989 presso lo scalo del comune di Rossano Calabro (CS), fu presentata dal critico d'arte, nonché editore Settimio Ferrari. A tal proposito, ecco cosa ebbe a dire: “La pittura di Roberto Russo è diretta, immediata, aggressiva, senza fronzoli o particolari cautele, realizza un'opera di dissacrazione verso quella società di cui la storia stessa ha sconfessato dogmi sociali e politici che per decenni hanno retto e guidato i suoi equilibri interni ed esterni, ma che in realtà non riesce ancora, minimamente, a dare risposta concreta alla globalizzazione e mondializzazione dei problemi presenti a tutte le latitudini…”.
Successivamente, della sua pittura, definita “Surreale-Metafisica” si occuparono: Giuseppe Selvaggi, calabrese, critico d'arte, scrittore e giornalista parlamentare per “il Tempo” e “il Messaggero”, che presentò una sua personale presso il Centro Turistico Marina Di Sibari (CS) e numerosi validi critici e giornalisti, tra gli altri Paolo Levi, Fulvio Castellani, Atanasio Bisignano, Donatella Bisignano; Mariarosaria Salerno, Rosanna Caputo, Silvio Rubens Vivone, Franco Maurella, Emilio Panio, Paride De Paola, Tiziana Aceto, Vincenzo Merante... .
In seguito, negli anni che seguirono la sua piena maturità artistica oltre che personale, l'Artista lascerà la Calabria e sposterà tutta la sua produzione e carriera prima a Bologna, poi a Roma, dove quì, avrà anche un suo approccio formativo con il mondo cinematografico e scenografico.
Quest'ultima esperienza lo segnerà profondamente, e lo porterà ad allargare sempre più la sua creatività e fantasia, tanto da riportare nelle sue tele, come si può notare, da un'attenta analisi critica e introspettiva, i fasci di luce provenienti dai riflettori, che stanno sospesi nei colori accesi e illuminano le sue figure, a tratti reali a tratti surreali; elementi chiave di tutta la sua pittura.
Oltre a ciò, nel corso degli anni, il Maestro ha conseguito numerosi riconoscimenti e premi sia dal mondo artistico che accademico; tra questi ne citiamo alcuni: “Premio d'Arte Giuseppe Verdi” Accademia Italiana “Gli Etruschi”, Milano, 2001; “Premio Quadriennale di Roma” - Nuovo Rinascimento Italiano - Lupa Capitolina, 2013; ART MUSEUM “MOMA” (Museum of Modern Art) di New York - Centro Diffusione Arte Palermo, 2010; “Premio Galarte”, teatro comunale San Fili (CS), 2011; “Premio Galarte”, Palacultura “Giovanni Paolo II”, Rende (CS), 2013; “Premio internazionale della pace nell'Arte G.O.M.P.A.”, Monreale (PA), 2013.
L'Artista è presente in numerose riviste e annuari d'arte contemporanea, inoltre, nella sua lunga carriera artistica ha esposto in diversi musei, gallerie, circoli artistici e culturali, presenti sul territorio Italiano; tra questi riportiamo alcuni dei più importanti: “Museo civico Morelli”, San Marco Argentano (CS); “Cinema Citrigno” di Cosenza; “Museo del Presente”, Rende (CS); “Galleria Marconipiù”, Rende (CS); “Museo Palazzo Arnone Galleria Nazionale”, Cosenza; “Museo MACA”, Acri (CS); “Circolo Artistico”, Bologna; “Caffè Ripetta”, Roma; “Caffè Latino”, Roma; “Galleria ArteBo”, Bologna; Neromacchato Caffé (CS); “Palaexpo”, Verona, 1ª Edizione della Biennale della Creatività; ed altri.
Il Maestro, inoltre, ha partecipato a varie attività di beneficenza ed è stato membro della Giuria d'onore della 1ª Ed. del Premio Letterario-Artistico Internazionale “La Rinascenza della Calabria” 2013, svoltosi presso la Casa delle Culture, nel centro storico di Cosenza. Ad oggi, l'Artista, che è stato definito come il Caposcuola di una nuova corrente artistica: “Il Fantasy Metropolitano” ha ricevuto, altresì, numerosi premi e consensi nel panorama artistico, e ci ha omaggiato di alcune opere, che appartengono al suo primo periodo di produzione 1988-1989, ed alcune risalenti al periodo più recente, dipinti colorati che impreziosiscono questo libro.
Prof.ssa Donatella Bisignano
Docente e Responsabile Ufficio Stampa & Comunicazione
Caratteristiche Editoriali e di Stampa:
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